Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Crisi e rinnovamento dello Stato

401943
Sturzo, Luigi 31 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 232-263.
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Crisi e rinnovamento dello Stato

di torneo, ove torna ad echeggiare, anche tra lo scoppiettio dei colpi di rivoltella di comunisti o fascisti, la voce dell'ammonitore, la voce

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Questa voce, unica in Italia dall'armistizio ad oggi, ha affermato una concezione politica che nega lo stato attuale, e preludia le sue sostanziali

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fa della analisi scolorita, ove perde efficacia e ragione lo stesso problema come posto e non risolto; altri invece non trova che sia questo il

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gli organismi naturali — la famiglia, le classi, i comuni — che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perché lo

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, anche a mezzo delle rivoluzioni, lo spirito centrale della forza collettiva veniva dalle università, dalla cultura, dallo studio. Attraverso il

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pensiero laico tentò i più belli ingegni e fu pensiero critico e demolitore, non costruttivo: il materialismo assiderò lo spirito e ne spense le

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degli uomini; solo ingigantiva lo stato nella perversione delle sue funzioni. La politica divenne arte senza pensiero; i grandi avvenimenti, il passaggio

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, che sul Grappa e sul Piave si era unito per virtù di fede, per sentimento di estrema difesa e per valore di soldati, piegasse lo spirito

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popoli. Il decadimento delle classi dirigenti e la mancanza di un preciso obiettivo di attività e di lotta, può portare lo spostamento dei partiti e il

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sindacato al senato; — il fascismo, che negò lo stato liberale e la sua autorità, creò l'organizzazione e l'azione della forza anche con le armi, più

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terrestri, locali e statali, sono la rete rossa che lega lo stato e la economia pubblica e privata; il sindacato metallurgico crea il legame fra

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liberali scandalizzati, nel mare della democrazia, ed han perduto il colorito rosso per divenire grigi; come lo perderanno anche gli altri, i Treves, i

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E lo stato borghese è impotente: Giolitti usò il suo metodo, quello di accarezzare e avvicinare per intossicare; ne rimase prigioniero, dopo aver

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spostato nell'attrito dei partiti e nel prevalere delle fazioni. Ma solo che si consideri la imponenza del fenomeno sindacale, lo sconvolgimento portato

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Questa è la forma; la sostanza è nel fondamento regionale nel decentramento: lo stato deve essere sostanzialmente organo politico, non amministrativo

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burocratico, e di sterilità morale; e crea lo spirito di studio e di emulazione locale, contribuisce alla formazione dei caratteri nella vita

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accentratore. Questo principio di libertà è l'anima, il fulcro, la ragione della riforma, il fondamento e lo spirito animatore del partito popolare

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organica di tali riforme, la ragione finalistica della loro coesistenza e ampiezza e lo spirito animatore del criterio di libertà morale, organica ed

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forte, imponente: noi neghiamo lo stato moderno democratico, accentratore, fornito di un potere assoluto; noi neghiamo il socialismo di stato, come

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agricoltura, sul latifondo e la colonizzazione interna, sui patti agrari, il parlamento è fermo, impassibile, impotente nella paralisi legislativa che lo

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superarla; sia portando il bilancio dello stato al pareggio, sia aumentando la produzione e la potenzialità del traffico e lo sviluppo dei commerci. Qui

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industriale siderurgico, che poi costringe lo stato a intervenire con danno della economia generale. Sembra che maestranze metallurgiche ed alta banca abbiano

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, sia pure limitata, al governo (dal giugno 1920): lo dirò subito in poche parole.

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; abbandonò Vallona perché i socialisti minacciarono lo sciopero; non sostenne per l'Alta Slesia la soluzione più rispondente anche agli interessi italiani

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l'occupazione delle terre e ne regolò l'uso col decreto Micheli; tentò un primo regolamento dei contratti agrari (legge Micheli), e impose lo studio delle

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stesso pensiero ha Nitti e forse lo avrà anche De Nicola.

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Questo è un programma vasto, si dice: ci vuole del tempo; bisogna vincere delle difficoltà notevoli, pochi lo comprendono; e intanto?

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Con i nuovi istituti verrà lo spostamento dei partiti e più che altro la semplicizzazione dello stato e l'attenuazione dei suoi poteri amministrativi

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nostra concezione e del nostro metodo) non sembra a molti rispondente e proporzionata al programma di lotta contro lo stato accentratore e alla

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, fatta di lavoro e di risparmio, dovessero subire lo sperpero pubblico o la barriera estera. Perciò s'invoca e si lavora perché lo stato oggi in crisi

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posto non indegno per slancio di fede, per amore alla patria, per lo sforzo di lavoro e per contributo ideale.

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